ASSISTENZA SPECIALISTICA SCOLASTICA
L’assistenza specialistica scolastica è rivolta agli alunni con disabilità o con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Ha la finalità principale di sviluppare una cultura dell’inclusione sia nell’ambito del progetto educativo realizzato nel contesto scolastico sia all’interno della più vasta rete sociale con cui tale progetto di volta in volta va a collegarsi. Nello specifico è un intervento di tipo specialistico, quale elemento della più articolata assistenza all’autonomia ed alla comunicazione da svolgersi con personale qualificato.
Il servizio di assistenza specialistica scolastica viene svolto a scuola, a domicilio o presso il doposcuola pomeridiano e si rivolge ai minori con disabilità o DSA in possesso di certificazioni della Neuro Psichiatria Infantile di competenza o di altra struttura sanitaria pubblica. È condotto in integrazione e in collaborazione con i servizi territoriali di riferimento, la Dirigenza scolastica, gli altri servizi che hanno in carico il minore.
L’affiancamento all’alunno di un assistente specialistico è garanzia di continuità del diritto all’istruzione nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o paritarie. Si lavora affinché tutta la comunità attorno al minore con disabilità si adatti ad accogliere ogni persona con le sue specificità e differenze, superando le barriere che si frappongono alle reali possibilità di partecipazione e di apprendimento.
Il servizio viene gestito tenendo conto di alcuni elementi ispiratori e costitutivi che ne definiscono lo stile e che di seguito si espongono:
L’inclusione
La scuola rappresenta il luogo dell’apprendimento e della socializzazione, dell’incontro e del confronto con l’altro che non appartiene alla propria sfera familiare. A scuola si trascorre molto tempo, per molti anni. L’esperienza che vi si conduce è significativa non solo per le conoscenze e per le competenze che si acquisiscono, ma anche per le relazioni che si instaurano. L’inclusione sociale delle persone con disabilità, la possibilità di vivere con le medesime opportunità concesse a tutti dentro contesti che tendono a superare le barriere architettoniche e culturali, ha la sua necessaria premessa nell’inclusione scolastica. Nel corpus di relazioni che si costruisce a scuola, alunno con disabilità e compagni imparano reciprocamente. L’organizzazione dei luoghi – le aule, la disposizione dei banchi, i gruppi classe – e della didattica sono aspetti determinanti ai fini degli apprendimenti così come dell’inclusione. Quest’ultima, infatti, per realizzarsi pienamente chiede un’elevata attenzione ai contesti e alla loro evoluzione affinché si adattino, si modifichino per accogliere gli alunni con disabilità.
Il progetto di vita
In ambito sociale, sempre più frequentemente si sente fare riferimento al progetto di vita. Nel caso di persone con disabilità, parlare di progetto di vita significa contribuire a collocare le scelte presenti, prossime e future dentro un quadro ampio e flessibile che, a partire dalle abilità della persona, dal suo contesto di vita, dalla tipologia di disabilità, dall’area di sviluppo prossimale, ipotizzi delle traiettorie, delinei delle possibilità, immagini il futuro. Nella pratica, muoversi nell’ottica del progetto di vita significa vedere la persona nella sua complessità e nella sua integrità e, pertanto, ricomporre i suoi tempi, gli spazi, le relazioni che vive. Per queste ragioni, il servizio di assistenza scolastica tiene conto della rete, formale e informale, in cui i progetti di vita degli alunni con disabilità si realizzano e mantiene costantemente aperto il dialogo con: le famiglie, i Servizi sociali comunali, i Servizi specialistici, le realtà territoriali in cui si svolge la vita del bambino con disabilità (oratori, parrocchie,doposcuola, associazioni sportive, biblioteche, ludoteche, ecc…).
L’assistente specializzato: L’Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione (ex AEC)
È la figura che favorisce l'inclusione scolastica e sociale dell'alunno con disabilità; promuove l'autonomia personale e sociale; sostiene il mantenimento e lo sviluppo delle potenzialità.
Nella collaborazione stretta con gli insegnanti di classe e con l’insegnante di sostegno, fornisce all’alunno gli appoggi di cui ha bisogno, favorisce le relazioni con i compagni, tiene collegati tra loro la scuola e l’extra-scuola.
Le finalità sopra esposte sono perseguite attraverso le seguenti azioni:
- Individuazione e verifica degli obiettivi educativi relativi all'autonomia personale dell’alunno nell'ottica del raggiungimento della massima autonomia possibile;
- Promozione di attività per lo sviluppo e il rafforzamento delle potenzialità;
- Identificazione di strategie per l'adattamento della didattica alle capacità cognitive dell’alunno;
- Mediazione e integrazione degli apprendimenti in collaborazione con l'insegnante di sostegno e gli insegnanti delle diverse discipline
L’integrazione con la rete formale e informale
Pensare in termini di progetto di vita per un bambino con disabilità significa dilatare gli orizzonti spaziali e temporali, vale a dire allargare lo sguardo per abbracciare una temporalità più ampia rispetto al qui e ora, che si proietti nel futuro e considerare la scuola come uno dei tasselli costitutivi di un quadro più ampio nel quale la vita dell’alunno è calata. È dentro il quadro complessivo che si costruiscono gli apprendimenti, le inclusioni, le competenze, le relazioni che talvolta possono, transitare da un contesto all’altro. Pensare al progetto di vita significa riconoscere l’integrità e l’indivisibilità del bambino. Per tale ragione, il dialogo tra i diversi attori della rete è importante per ricomporre discorsi che, diversamente, rischiano di essere frammentati nelle diverse specializzazioni.
La famiglia è il principale luogo di crescita, affettiva ed educativa, del bambino. È, pertanto, fonte di importanti elementi conoscitivi che riguardano la storia, le caratteristiche, le abitudini, gli stili cognitivi. La scuola necessita di queste informazioni e l’assistente specializzato, che spesso ha occasioni di incontro con la famiglia sia informali sia formali, talvolta per più anni, può facilitare lo scambio e la relazione.
Gli Istituti Scolastici cui il servizio di assistenza scolastica della Cooperativa Nuova Era si rivolge, viene inviata, prima dell’inizio dell’anno scolastico, una lettera di presentazione con indicate alcune informazioni rispetto a: - L’impronta Società cooperativa sociale; - i nomi degli assistenti educatori, il monte ore assegnato a ciascuno, i ruoli e le funzioni concordate; - il nome del coordinatore, le funzioni e i recapiti telefonici e di posta elettronica per eventuali segnalazioni. Ecc. Nel corso dell’anno scolastico, regolari incontri di verifica consentono di monitorare la qualità del servizio, di raccogliere eventuali criticità ed addivenire a soluzioni adeguate
L’assistente specializzato è preparato per la conduzione di “progetti ponte”, percorsi tra scuola e altre realtà come i Doposcuola e i Centri diurni,ecc, che si propongono di promuovere la socializzazione, potenziare o mantenere le abilità e le autonomie.
L’alunno con disabilità, la sua famiglia, la scuola stessa, sono parte di un territorio che può svolgere un’importante azione educativa nei confronti di tutti i minori in una prospettiva di corresponsabilità e di condivisione. I luoghi che consentono alle persone di incontrarsi, di conoscersi, di condividere, di essere comunità – le associazioni, gli oratori, il doposcuola, i centri culturali, le piazze - contribuiscono alla formazione di apprendimenti che devono poter dialogare con il sapere che si costruisce in ambito scolastico.
Soprattutto in situazioni di disabilità, le competenze acquisite nell’extra-scuola devono trovare accoglienza e riconoscimento tra le conoscenze scolastiche. L’obiettivo del dialogo tra la scuola e il territorio è l’acquisizione di competenze e di saperi utili e necessari alla vita.